È tutta scena! – Intervista a Le Ragazze Terribili

Antonio CanuÈ tutta scena!, Interviste

Da oltre trent’anni organizzano concerti, festival ed eventi culturali a Sassari e nel resto della Sardegna. Iniziarono neanche ventenni quasi per gioco, per far suonare in città gruppi e musicisti i cui concerti avrebbero voluto vedere. Una gang di donne in un mondo di uomini. Oggi sono una delle più solide realtà organizzative della scena musicale sarda, capaci di gestire grandi eventi, costruire produzioni originali anche nel mondo della danza e del teatro, produrre album musicali e cortometraggi, programmare festival importanti. Sempre però con immutata passione e grande attenzione per la promozione di artisti emergenti locali e internazionali. Abbiamo incontrato che delle Terribili, cooperativa caratterizzata da una gestione orizzontale dove ognuna delle socie ha un ruolo imprescindibile, è la portavoce.

Intervista di Antonio Canu

L’anno e mezzo che abbiamo alle spalle è stato sicuramente il più duro della vostra storia professionale visto che cultura, arte e spettacoli sono stati tra i settori più colpiti dalla pandemia e dalle misure prese per fronteggiarla. Come tutto ciò ha impattato sul vostro lavoro, sui vostri programmi, sulla tenuta stessa di una intrapresa come la vostra?

Se togliamo lo sconcerto iniziale, noi abbiamo cercato di vivere la pandemia più come un’opportunità che come un limite. Ci siamo interrogate sul nostro percorso e su che direzione volevamo prendesse, abbiamo esplorato nuove strade, abbiamo colto l’occasione per dare vita a progetti che tenevamo nel cassetto già da un po’ di tempo, abbiamo imparato a usare nuovi strumenti, ampliando le nostre competenze. Dobbiamo anche dire che, nei limiti delle possibilità concesse dall’emergenza sanitaria, siamo riuscite a organizzare il nostro Festival Abbabula, sia nel 2020 che nel 2021, davanti a una platea, dal vivo, non fermandoci quindi mai del tutto. Essendo poi la nostra una realtà solida ha avuto accesso ai contributi statali, i famosi “ristori”, che nel nostro caso ci hanno permesso di resistere a questi 2 anni difficili. Diverso è stato per tutta la parte “sommersa” del nostro settore che non esistendo ufficialmente e non potendo lavorare, ha sofferto molto di più.

È tutta scena - Barbara Vargiu - Le Ragazze Terribili - Festival Abbabula - Nina Zilli - 2010 - Sassari - intervista - Antonio Canu - 2021 - Sa Scena - 19 novembre 2021
Le Ragazze Terribili – Nina Zilli in concerto – Festival Abbabula 2010

C’è uno slogan che circola soprattutto tra i movimenti antagonisti che recita più o meno: non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema. Pensate che tale affermazione possa valere anche per il vostro settore? Pensate sia giusto approfittare in positivo di quanto accaduto per ridiscutere lo status quo ante e progettare un altro modo di fare e promuovere cultura e spettacoli? O pensate che prima andasse tutto bene e l’unica esigenza sia ripartirete a qualunque costo? 

Non pensiamo che i limiti al fare concerti siano stati imposti perché si ritenessero gli spettacoli dal vivo un problema, pensiamo che semplicemente rappresentassero, più di altre situazioni, un rischio potenziale di assembramento e quindi di diffusione del virus. Certo è che, come sempre e quindi anche in pandemia, la cultura, la musica, lo spettacolo dal vivo, sono ritenuti, erroneamente, meno indispensabili e più sacrificabili di altre attività e questo ha determinato un ritardo alla loro ripresa. Sul perché non si dia il giusto valore alla cultura e non se ne riconosca il ruolo fondamentale che svolge nella società, sarebbe bene interrogarsi, ma a prescindere dal Covid e dallo stato di emergenza. Di sicuro la pandemia ha messo in evidenza la difficoltà che una parte del nostro settore ha sempre avuto nel considerare questo un vero e proprio lavoro, con i suoi oneri e le sue responsabilità, attivando quindi un dibattito e forse una maggiore consapevolezza circa la necessità di strutturarsi e di fare le cose “per bene”.

È tutta scena - Barbara Vargiu - Le Ragazze Terribili - Festival Abbabula - Daniele Silvestri - 2016 - Teatro Comunale - Sassari - intervista - Antonio Canu - 2021 - Sa Scena - 19 novembre 2021
Le Ragazze Terribili – Daniele Silvestri a Sassari – Festival Abbabula Teatro Comunale 2016

Negli ultimi anni siete riuscite a tenere insieme l’organizzazione e la produzione di grandi eventi con l’attenzione alle realtà musicali emergenti sarde e italiane ad alto valore culturale e d’autore, attenzione della quale il festival Abbabula giunto ormai alla ventitreesima edizione è un esempio straordinario. Il vostro dunque è un punto di vista privilegiato per darci un parere sulla scena musicale sarda, sul suo stato di salute e sulle possibilità di conciliare alto livello qualitativo e risultati commerciali sostenibili. Insomma, com’è messa la Scena secondo voi? 

La scena sarda è secondo noi molto viva e attiva, soprattutto fra i giovani. C’è grande fermento e stanno nascendo delle realtà molto belle. Certo i nostri ragazzi sono penalizzati dall’insularità e per loro è ancora più difficile fare il grande salto, vivere di musica, riuscire a suonare anche fuori dai confini regionali. Per questo crediamo molto nella necessità di dare loro spazio, sostegno e visibilità.

È tutta scena - Barbara Vargiu - Le Ragazze Terribili - Orani - intervista - Antonio Canu - 2021 - Sa Scena - 19 novembre 2021
Le Ragazze Terribili a Orani

Una domanda scomoda: è possibile la sopravvivenza di una attività culturalmente importantissima come la vostra senza contributi pubblici? E del modo in cui sembra si voglia gestire il settore da parte della Regione, con click day che prescindono dalla qualità dei progetti e delle proposte, cosa ne pensate? 

È indubbio che la cultura non “si paghi da sola” e abbia bisogno di un sostegno, soprattutto perché questo consente di proporre ciò che si ritiene abbia valore e non solo ciò che vende biglietti ed è in grado di produrre un guadagno. Riteniamo però che il contributo pubblico non debba essere l’unica fonte di sostentamento di un organismo e che nella distribuzione delle risorse statali si debba tenere conto di tanti aspetti: la qualità della proposta, la professionalità e la capacità di creare lavoro dell’operatore che richiede il contributo, il territorio nel quale si opera, la ricaduta che si è in grado di generare. Ecco perché ci sembra che ridurre tutto a un click day che premia l’invio più veloce, sia una strategia quantomeno discutibile.

La questione di genere quando si parla di Ragazze Terribili è ineludibile. Fin da quando appena diciottenni, vestite di nero e con gli anfibi di ordinanza giravate tutte e cinque ficcate dentro una Triumph di vostra proprietà, autonome e indipendenti anche nell’andare per concerti e locali mentre noi maschietti eravamo ancora ancorati ai “passaggi”, suscitavate diffidenza e maldicenza. Figuriamoci quando avete avuto l’ardire di organizzare concerti o produrre dischi (talvolta di successo). Com’è stato essere donne in un mondo di uomini fossero essi musicisti, manager, local promoter o produttori? E possiamo dire che ancora oggi questo non è un paese per ragazze che fanno il vostro lavoro? 

Si, possiamo dire che questo non è ancora un mondo per donne. È stato difficile allora e lo è ancora oggi perché il nostro è da sempre un settore a forte prevalenza maschile, nel quale spesso ci sembra di dover fare il doppio della fatica di un uomo per ottenere ascolto, credibilità e riconoscimento. Forse, comunque, qualcosa sta migliorando e ci auguriamo di vedere sempre più donne impegnate nell’organizzazione di concerti ed eventi dal vivo. 

È tutta scena - Barbara Vargiu - Le Ragazze Terribili - Festival Abbabula - Mannarino - 2015 - Monte D'Accoddi - Sassari - intervista - Antonio Canu - 2021 - Sa Scena - 19 novembre 2021
Le Ragazze Terribili – Mannarino in concerto al Monte D’accoddi – Festival Abbabula 2015

Due eventi o concerti che avete organizzato, uno recente e uno storico, dei quali siete particolarmente orgogliose e perché? 

Dopo più di 30 anni di attività è molto difficile scegliere solo 2 eventi, è davvero riduttivo, ma se proprio dobbiamo, ci vengono subito in mente: Fabrizio De Andrè al Palazzetto e Mannarino a Monte D’Accoddi. Per ragioni diverse sono due concerti che ci sono rimasti nel cuore e che ci rendono particolarmente orgogliose. Lasciaci aggiungere che per noi è anche grande fonte di soddisfazione essere riuscite a dare vita e continuità a un festival come Abbabula che nel 2022 raggiunge le 24 edizioni.

È tutta scena - Barbara Vargiu - Le Ragazze Terribili - Festival Abbabula 2016 - Monte D'accoddi - Sassari - intervista - Antonio Canu - 2021 - Sa Scena - 19 novembre 2021
Monte D’accoddi – Festival Abbabula 2017

Cosa bolle nel pentolone delle Ragazze Terribili? Quali sono i progetti e i programmi per il prossimo futuro?

I progetti sono tanti e diversificati, alcuni siamo in attesa di poterli riavviare dopo lo stop pandemico, altri sono imprescindibili, come Abbabula, altri ancora stanno vedendo la luce proprio in questi ultimi mesi dell’anno. Di certo ultimamente stiamo investendo parecchie energie in progetti che hanno per protagonisti i giovani, con un grande impegno sul fronte della formazione e dello scouting, con l’obiettivo di far crescere con noi il nostro pubblico e la scena musicale del nostro territorio.