La saga dei CRC Posse prende avvio agli inizi degli anni Novanta quando Michele Atzori (il futuro Dr. Drer) intuisce che il rap è un perfetto trasmettitore di energie positive, di messaggi politici e sociali e consente l’utilizzo della lingua sarda in modo quasi naturale. Questa predisposizione del genere a localizzarsi e diventare lingua comune, di essere un sistema modulare e modulabile e di avere un forte appeal popolare convince Atzori e i suoi amici che quella è la strada giusta. E i fatti gli danno ragione alla luce di una carriera arrivata fino ai nostri giorni costellata di concerti, di incontri, scontri, una militanza vissuta in prima persona, sempre senza sconti. Suonano nei locali più sotterranei, nelle rassegne organizzate per promuovere rivendicazioni politiche, quando c’è profumo di antimilitarismo, quando si parla di autonomia e autodeterminazione, quando c’è da dire qualcosa di sinistra.
La Posse ha sempre ritenuto l’esperienza live quella più consona al loro modo di essere e di pensare, una scelta dovuta anche alla presenza di Silver e Mau (Silvestro Ziccardi e Mauro Mou) da sempre vicini a Cada Die Teatro, che ha garantito una buona dose di situazionismo e una forte presenza scenica sempre funzionale a veicolare i loro messaggi.
Il nuovo secolo ci consegna Michele Atzori nelle vesti di Dr. Drer ma la sostanza non cambia e il suo mondo è sempre quello del rap più politicizzato, della urban culture, della black music, del rock e del reggae contaminato con fremiti isolani e caratterizzato dall’utilizzo della lingua sarda e di strumenti e modi della tradizione musicale isolana. Si assiste in questa fase più recente a una migliorata presenza scenica, un’accresciuta capacità di creare suoni (grazie al coinvolgimento di Alex P) e di un gruppo sempre pronto a rimettersi in pista e saltare sul palco. Negli anni la componente umana della posse ha subito diverse variazioni e tra le tante ricordiamo l’arrivo della vocalist Giorgia Loi, di Giovanni Siccardi e Riccardo Dessì (noto Frichi) ma anche di ospiti estemporanei come Francesco Capuzzi (quello delle “elettroneddas”, le launeddas elettroniche), Mondo Usai (costruttore di strumenti tradizionali sardi), Andrea Pisu all’inizio della sua carriera, Tore Agus e la sua fisarmonicista e persino diversi interpreti della poesia improvvisata in lingua sarda (cantadores e affini).
Di recente Michele Atzori ha pubblicato Giornata Avara una sorta di autobiografia scritta sotto forma di racconti a cui rimando per approfondire la storia dei CRC ma anche la storia di una realtà come Cagliari vissuta da uno dei suoi protagonisti. Nel web è possibile rintracciare diversi video della Posse e uno dei più interessanti li riprende sul palco del LIET, Festival Europeo di Musica nelle Lingue Minoritarie, nell’Ottobre 2009 a Leeuwarden, capoluogo della Frisia in Olanda: ovvero le persone giuste al posto giusto.