Se una traccia sovraincisa di «giornale radio» accompagnava la versione della battistiana “29 settembre” rifatta dall’Equipe 84, il 30 di cabudanni di questo 2022, giorno di pubblicazione, la suggestiva voce di Matteo Pilia dalle frequenze di «Radio 195» ha aperto le danze del nuovo lavoro dei Malignis Cauponibus.
One nine five, come la strada statale sulcitana 195 che fa da filo conduttore dei 13 pezzi di questo “Discrepantia”, 40 minuti e frùscia fra blues, jazz, rock, progressive britannico e psichedelia. Il quintetto composto da Luca Marcia (voce e chitarre), Marco Caredda (batteria e vibrafono), Fabio Tidili (drum machine, synth e tastiere), Massimo Loriga (sax e armonica) e Andrea Schirru (tastiere), ci propone un viaggio «fra lande desolate prodotte dall’industrializzazione, la natura stanca del progresso umano, i pensieri sospesi sull’acqua di una laguna grigia e profonda».
Un percorso dove «i protagonisti di ciascuna traccia raccontano i propri pensieri riflettendo sul rapporto che hanno con il territorio che li circonda e notando allo stesso tempo discrepanze profonde tra quello a cui aspirano a essere e quello che sono nella realtà». E, appunto, tante «incursioni pubblicitarie radiofoniche che affiorano qua e là tra le canzoni, alcune di esse in tracce separate, create appositamente nella forma di ironici advertisements». Il disco, che qui rilanciamo, ci propone infine un interessante utilizzo della lingua sarda con inserti di inglese e francese. Che dire, ascurtade·lu!