È sempre interessante osservare come l’Isola possa trovare spazio, nonostante alcune comunità musicali dai sound cristallizzati e immutabili nel tempo, anche per chi abbia, se non l’ambizione, almeno la curiosità di indagare i contemporanei, vibranti trend artistici di questa città globale in cui, piaccia o non piaccia, comunque viviamo. E Giuseppe Deriu, in arte DERIX, ha fatto proprio di questa investigazione sonora una componente centrale del suo percorso, dando adesso luce a un ufficiale esordio con l’EP “Malhela Verdo”.
Pubblicato l’8 giugno scorso e composto da quattro tracce, il progetto si colloca nell’attualissima corrente elettronica nota come global bass: non una semplice ‘world music 2.0′ ma una spontanea ricerca della commistione tra la cultura clubbistica europea e la tradizione etnica e popolare, specifica di ogni paese. Una scommessa non facile che l’artista, originario di Tempio Pausania, sceglie di portare avanti facendo tesoro della quasi decennale esperienza nei festival e nel clubbing isolano.
E già dalla title track in apertura, le più svariate influenze nell’immenso campo folk vanno a miscelarsi con basse frequenze e ritmica serrata, muovendo l’ascoltatore tra le conosciute rive del Tirreno e ombrosi suk maghrebini, sino a toccare i Caraibi nei brani a seguire. Un esotismo ritrovato, per così dire, ‘a casa nostra’: una visione che traspare già dalla copertina, che riprende lo splendido “Matrimonio a Oliena” dipinto dalla fu Edina Altara, storica artista sassarese.
Registrato presso il Suvitas Studio di Lu Bagnu a Castelsardo e pubblicato per l’etichetta indipendente Mamboz Records di Barcellona, l’EP può essere ascoltato e acquistato in versione digitale su Bandcamp.