Il fattore ambientale ha una curiosa rilevanza quando un genere musicale, ideato in un posto lontanissimo, improvvisamente prende piede nella provincia. Lasciando per il futuro discorsi sull’eventuale e predestinato riversarsi anche della (contro)cultura imperiale sulle sue periferie, questo si nota nel contesto sardo con la scuola West Coast dell’hip hop e lo stoner e affini dal Palm Desert. Come se Sardegna e California fossero più vicine e più simili di quanto si pensi: “Cagliarifornia”, dicevano dei nenni.
E pure se oggi viviamo localmente una saturazione delle due ispirazioni sopracitate, fra i tanti continua ad esserci chi porta il suo personale e distinto approccio. Questo è il caso dei sulcitani DAWZZ (“digital animal workstation buzz”), band che “verrebbe quasi da definire power trio” come dichiara la stessa, e che dopo l’omonimo EP d’esordio del 2023 ritorna con il disco Scusa I Mancati Giorni, pubblicato lo scorso 28 marzo.
Le dieci tracce, tutte dai titoli laconici ma evocativi, lasciano trasparire poco di quello che è il flusso del progetto, scanzonato e desertico sì, però anche abile nel costruire momenti d’inatteso ibrido tra il noise rockeggiante e l’alternative più melodico. Molto fa anche il cantato in italiano, americaneggiante e pienamente nell’immaginario.
L’album è disponibile sulle principali piattaforme di streaming, autodistribuito. Il mastering è opera di Carlo Conen, mentre le registrazioni sono a cura di Federico Cocco. Artwork firmato dallo stesso bassista, Valerio Cau e Manuel Cau.