Daniele Sepe “Sa boghe longa” con voce di Nico Casu da “Spiritus Mundi” 1995
Daniele Sepe lo conosciamo bene anche perché è un tipo che non passa inosservato. La sua napoletanità così esplosiva e coinvolgente rimane una delle espressioni più veraci della musica popolare italiana. Popolare nel senso più autentico del termine, musica nata e creata in mezzo alla gente e che alla gente parla con spirito battagliero e politico. La sua proposta è sempre stata un bel calderone in cui ci passa di tutto: dal rock al jazz alle musiche popolari di tutto il mondo in un turbine di messaggi politici, istanze sociali, gioia e rivoluzione. E anche la Sardegna occupa uno spazio importante nella sua musica sia con rimandi più o meno diretti alle tradizioni musicali isolane sia attraverso il coinvolgimento di maestranze locali. Tra le tante ricordiamo soprattutto quella con il trombettista sassarese Nico Casu con cui ha condiviso per diverso tempo l’esperienza dell’Art Ensemble of Soccavo, ensemble multietnico di chiara appartenenza al segmento etno-world, ma anche altre occasioni sonore come la partecipazione al progetto Trasmigrazioni un CD pubblicato da Il Manifesto nel 1996 che coinvolse anche Paolo Fresu e Paolo Angeli.
Nel 1997 Daniele Sepe pubblica Spiritus Mundi un album che si apre con un diretto omaggio alla Sardegna con il brano Sa Boghe Longa eseguito insieme a Nico Casu che presta anche la sua voce per l’occasione. Sa Boghe Longa riprende un testo popolare di Orgosolo che in questo frangente viene riproposto e rimodulato in un contesto musicale pregno di umori jazzistici e manipolazioni elettroniche. Il testo è un accorato canto di protesta e di presa di coscienza ed è uno standard nel repertorio del canto a tenore barbaricino. Una versione di questo canto risalente al 1969 è rintracciabile nel triplo album Musica Sarda (Music Of Sardinia) – Canti E Danze Tradizionali (Traditional Songs & Dances Of Sardinia) pubblicato dalla Albatros nel 1973.
E tue senza pane, istancu, famidu e nudu, no alzas de disdignu una protesta. Ses peus de su cane, vile servis e mudu, linghes sa man’ ingrata e faghes festa a chie ti deridede cando pedinde a manu tesa t’idede. E su grasciu sarau chi su riccu segnore faghed a palas tuas cun fastizos: populu, ses isciau, fatigasa e sudorese cunsacras pro capriccioso e desizoso, e de cussa zente ischiva tue, famidu, gridas: viva e viva!
Sempre in Spiritus Mundi ritroviamo la voce di Nico Casu nel brano super tradizionale Deus ti Salvet (la classica Ave Maria sarda) ancora una volta stravolto da oculati inserti di matrice free jazz e dalla voce nordica di Auli Kokko che ben si affianca a quella più mediterranea di Nico Casu.
Come diceva un vecchio spot: Cose buone dal mondo!