Copertina di Spira di Daniela Pes

Daniela Pes – Spira

Laura GarauMusica, Recensioni

Accedere a una nuova dimensione del linguaggio può non essere difficile se si sa come farlo e per concretizzare una sintesi perfetta fra tradizione e innovazione possono occorrere anni di studio e formazione. Con il suo album d’esordio, Spira, pubblicato online e su vinile per , Daniela Pes ne dà dimostrazione, trascinando l’ascoltatore nei suoi paesaggi sonori, luoghi remoti da esplorare, tra atmosfere melodiche cupe e intrise di una malinconia atavica.

Per farlo si avvale della preziosa produzione di Iosonouncane, anche nella veste di coautore e strumentista, di Mariagiulia Degli Amori alle percussioni e di Luca Vargiu alle chitarre elettriche. È anche grazie alla confluenza dei diversi background in gioco che crea la sua personalissima drammaturgia sonora, in cui la dimensione solenne dei brani si mostra sin dai titoli (Carme) e si avvera nell’ascolto. Anche le parole diventano parte integrante delle sette tracce del disco. I testi, dispiegati tra vocaboli tradizionali e sperimentali, assumono una forma quasi religiosa (Ca mira, Ora) e la vocalità si fonde con i sintetizzatori per esplodere e svelare, con magia e sofferenza, l’emotività latente del proprio io.

Spira è un vortice che porta nei meandri più profondi dell’esistenza, un naufragio nelle acque del mediterraneo che evoca immaginari mistici per approdare a una decisa consapevolezza di sé (A te sola). Proprio la solitudine sembra essere la dimensione più adatta all’ascolto: l’immersione, i passi a occhi chiusi, il mare che si avvicina e un’improvvisa corrente di maestrale che scuote il corpo e lo attraversa fino alle ossa. Un rituale sacro, un responso enigmatico, affascinante e con ogni probabilità latente da tempo, che con la produzione di Incani ha trovato la sua valvola di sfogo, come una socratica maieutica.

Spira è un lavoro completo e complesso, una pluralità di anime che si incontrano e si scontrano in un racconto corale: percussioni tribali e moderni VST si prendono per mano (Illa sera, Làira), la Pes bambina abbraccia la Pes adulta (Arca), il presente comprende il passato e insieme guardano al futuro.