Clavius – Daniele Ledda

Simone La Croce Album, Ascolti

Dopo una lunga carriera che lo ha visto alternarsi nei panni di artista sonoro, docente, ricercatore, insegnante di Musica Elettronica al Conservatorio di Cagliari e Musica e Nuove Tecnologie alla scuola civica di musica di Cagliari, nonché di direttore artistico dell'Associazione Ticonzero e del Signal (come riportato nell'intervista rilasciataci lo scorso anno), pubblica il primo omonimo disco a firma .

Questo è il nome con cui ha battezzato il suo ultimo progetto in solo, che lo vede sperimentare sul suo “pianoforte preparato” à la John Cage, con cui Ledda esplora tutte – o comunque larga parte – delle possibilità sonore offerte dalla meccanica del suo strumento, filtrate, manco a dirlo, attraverso una vasta gamma di setacci e distorsioni elettroniche, che lo portano a dissolvere tra loro cl e assica contemporanea, rumorismo, ambient e IDM.

Oltre ai brani originali (Studio# 1, Studio# 2 e Studio# 4), nei quasi quaranta minuti del disco, trovano spazio due interessanti “riletture” di altrettanti progetti musicali che ne hanno, inevitabilmente, influenzato la visione. La prima è una martellante Teardrop da Mezzanine dei Massive Attack. La seconda è un'oscura Music for Airports, dall'omonimo visionario lavoro di Brian Eno che nel 1978 promuoveva al rango di popular quella musica ambientale che negli anni a seguire riscosse un inaspettato successo.

Clavius è prodotto da Ticonzero e registrato e mixato da Daniele Ledda. Emanuele Baratto ne ha curato il mastering al Morphine Records di Berlino, mentre l'artwork è opera di Studio Astrocat.