Claudia Aru - ARU - world music - Villacidro - 2019 - Sa Scena Sarda - Matriota Records

ARU – Claudia Aru

Daniele MeiMusica, Recensioni

Claudia Aru ha costruito intorno all’irriverenza e all’impegno sociale il suo personaggio, diventando una tra le più note musiciste in Sardegna. Il nuovo disco – Aru – cerca di confermarne gli intenti, ma i risultati non sembrano quelli sperati.

L’idea di fondo è interessante e dà seguito alla missione di Claudia: raccontare il mondo della provincia, con ironia e spirito critico. Le canzoni, anche grazie alla sua teatralità, sono costruite come piccole sceneggiature, immerse in un bagno di violini, chitarre acustiche e morbide pennellate di batteria che danno un gusto tzigano e retrò.

Tuttavia a penalizzare il disco è la verbosità: i testi – un misto di italiano, sardo e dialettismi – hanno l’aria di essere affrettati e, nella fraintendibilità di alcuni, rischiano di trasmettere un messaggio opposto a quello desiderato. Fa eccezione Viola – il brano più curato del lotto, scritto per l’omonimo concorso ozierese con tema la sensibilizzazione contro la violenza di genere – che con atmosfere cupe evocanti scenari drammatici, scende con pathos nell’oscurità e mette in luce le vere potenzialità dell’autrice e dell’interprete.

Aru è un album che per la troppa legna sul fuoco brucia anche il camino, un lavoro che con meno impulsività – grazie soprattutto al livello musicale raggiunto – sarebbe potuto diventare più intrigante.

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