Un nuovo lavoro per i Grog di Joe Perrino!
La lunghissima carriera di Joe Perrino? Una galoppata di oltre 30 anni. Una vera leggenda del rock underground italiano che questa volta ci regala un album carico di energia rivoluzionaria e poesia.
A due anni di distanza da “L‘Esercito del Male”, Joe Perrino si ripresenta sulla scena con “Bomba W W La guerra”, sempre sostenuto dai suoi Grog, che hanno dato man forte nella costruzione dei brani.
I Grog si presentano, in questo nuovo disco, con il nucleo originale:
Joe Perrino alla voce, John Solinas alle chitarre e Jim Solinas alle tastiere, insieme alla nuovissima base ritmica con Marcello Capoccia al basso e Gabriele Lobina alla batteria. Tutti i loop e sampler elettronici invece sono opera del rapper Gabriele Eretta “Ergobeat”.
Ritmi pulsanti
E la partenza del disco e’ proprio un pugno in faccia, sia per la musica molto tirata che per i testi. “Bomba” apre le danze su terreno pericoloso, i riferimenti alla causa palestinese e ai popoli senza nazione sono chiarissimi.
Ritmi pulsanti, quasi una carica per sostenere un testo durissimo. Un gran ritornello sia nella melodia che nelle parole, supportato anche dalla voce di G.L. Perotti (Extrema/Rebel Devil).
“La più Grande delusione” contro l’uniformazione del pensiero, la banalizzazione degli ideali e la loro morte. Apre con un ritornello quasi pop, deviando in un hard rock pesante e una chiusura anni 70 con i synth in gran spolvero. Decisamente uno dei brani piu’ belli e carichi di sentimento. La sindrome di Peter Pan, volersi sentire sempre giovane ma con le paure da adulti. In una atmosfera claustrofobica, I Grog pestano duro con in sottofondo tracce di feedback e noise in un mid tempo pesantissimo: questa è “La giostra di Momotti” l’incontro fra la giostra, divertimento dei bambini, e il Momotti (l’uomo nero, l’orco cattivo). Il conflitto tra la spensieratezza dell’essere bambino e le paure più grandi con le quali ci dobbiamo scontrare.
Una melodia strumentale giapponese apre le danze per il secondo gioiello del disco. “La mia piccola Hiroshima”, la voglia e la fame di cercare sempre qualcosa di nuovo quando un rapporto inizia a deteriorarsi, quando il sentimento dell’amore si trasforma in odio. Un ritornello molto intenso, irrobustito da una chitarra pesante e melodica allo stesso tempo. Finale a sorpresa: dopo qualche secondo di silenzio parte un groove hip-hop con il ritornello in loop e Gabriele Eretta Ergobeat infila un suo cammeo che ricorda l’hip hop newyorkese degli anni 80/90.
“Oltre il dolore dell’incomprensione” è la difficoltà e a volte l’incapacità di manifestare i propri sentimenti nel rapporto fra uomo e donna. Una cavalcata elettrica che alla fine ti lascia senza fiato.
Un disco consigliato
L’album si chiude con “Madre”, già presente nel precedente album, che ritroviamo in una nuova veste di power ballad molto moderna e con un ospite di gran riguardo: Gianni Maroccolo (Litfiba/CCCP/Csi/Marlene Kuntz). Il suo apporto alla canzone e’ pesante, si sente il suo basso che la rende ancora più struggente rispetto alla versione precendente.
Questo “Bomba, w w la guerra” rappresenta probabilmente il punto più elevato della carriera di Joe Perrino. Consigliato!
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