Sul finire degli ‘80s a Fertilia, più precisamente ad Arenosu, c’è una sala prove. Virginia Farris, Stefano Idili, Massimiliano Achenza e Carlo Cecconello uniscono forze e strumenti musicali. La prima canzone che suonano è Anarchy in the UK dei Sex Pistols, ma loro inizialmente si battezzano Blue Sunshine come l’unico album dei The Glove. Intorno alla Sardegna e all’Italia da tempo girano sintetizzatori glaciali, sezioni ritmiche ipnotiche, testi che mettono a nudo fragilità. Si parla già di post-punk e new wave. I Blue Sunshine suonano qualcosa che sta a metà fra i Bauhaus e i Motley Crue. Si ribattezzano Autosuggestion, firmano un contratto con l’agenzia Lo specchio di Alice di Giuseppe Cappio e comincia un’intensa attività live su e giù per l’isola.
Stefano Idili è un fiume in piena: ricorda le prime esibizioni fatte grazie al padre di Massimiliano che li scarrozzava («eravamo giovani, squattrinati e senza patente»), gli anni ‘90 ad Alghero, il Dolcevita, il punk suonato nel centro storico, i tributi a Ian Curtis, la grande amicizia con Gavinuccio Canu («agli Atro prestammo anche il batterista»). Racconta del concerto con i Negazione:«Si mise a piovere, sino alla fine eravamo indecisi se suonare o meno. E pensa che i Negazione erano i nostri miti. Io e Massimiliano iniziammo a bere vino, un po’ presi dallo sconforto e un po’ per stemperare la tensione. Poi il concerto si fece. Non fummo tecnicamente eccelsi ma molto, molto punk». E ancora i palchi condivisi con i Diaframma e i Ritmo Tribale, le serate alla discoteca Neo Geo di Oristano, l’incontro con Alberto Camerini.
Poi, come spesso accade, le strade si separano: Virginia parte per Londra e di lì a poco la parabola degli Autosuggestion arriva alla fine. Dalle loro ceneri nascono i Morphia (Stretti fra le braccia è il loro Ep manifesto, registrato a Cagliari negli studi di Giovanni Carlini con Carlo Leone alla produzione e Giovanni Menicucci come fonico ulteriore) che vivranno fra il 1995 e il 2001. Le strade di Stefano Idilli e Massimiliano Achenza si incontrano di nuovo nel 2018 per dare vita al progetto Allee der Kosmonauten, «progetto artistico e musicale di “elettronica moderna” […] che si muove sull’asse Berlino – Sardegna». Ma questa, come si dice, è un’altra storia.