Recensione di Claudio Loi
Attraverso è un progetto estemporaneo (cresciuto e sviluppato a Milano) che Francesco Perra, meglio conosciuto da queste parti come Perry Frank, ha condiviso con Matteo Cantalupi e Matteo Milea, da cui appunto l’acronimo PCM. Quattro lunghe composizioni che hanno per titolo la parola Attraverso declinata in differenti lingue, tutte unite dal comune riferimento alla migliore cultura ambient elettronica, materia che Perry Frank ha ben esplorato in questi anni e che anche i due milanesi conoscono molto bene, sia come tecnici sia come compositori e creatori di suono. Le tracce nascono come mediazione reciproca tra i tre musicisti, attraverso procedimenti di sovrapposizione e stratificazione, per arrivare a un potente impasto sonoro che rimanda (almeno per la mia esperienza) ai Tangerine Dream del periodo Phaedra, ma anche a certe divagazioni spirituali dei Popol Vuh. Il tutto chiaramente reinventato attraverso la sensibilità digitale contemporanea che permette di creare e costruire mondi senza vincoli di spazio e di spostamenti. Escursioni elettroniche che mantengono comunque un alto tasso di umanità e riescono a esprimere emozioni tattili senza per questo diventare semplice musica da arredamento o sottofondo per apericene del tempo che fu. Stanno attenti a non superare certi limiti, ma conoscendo Perry Frank la sua dedizione alla causa è fuori questione. Lui ci tiene a definirsi “a poet of nothingness and nothingness in poetry. I play my music as dreamy as possible“. Un manifesto che trova piena consacrazione in queste tracce così delicate, sincere, piene di vita nonostante siano frutti raccolti a seguito di fredde manipolazioni digitali. Musica che forse ci può aiutare a superare le grandi distanze che gli essere umani sono obbligati a mettere in atto. Un suono avvolgente e saturo ideale per viaggiare anche stando chiusi in casa.
Ho preso questo disco poco prima di natale dell’anno scorso su segnalazione di Mariano di Alta Fedeltà, storico negozio di musica a Cagliari. Sa che seguo la musica locale e quando arriva qualcosa di interessante mi chiama e così passo a prendere la merce oltre a una vitale iniezione di cultura musicale. È uno di quei posti dove si passa il tempo in piacevole compagnia, si parla di musica con persone che hanno la tua stessa patologia, si vive in simbiosi con la propria specie. Faccio gli auguri a Caterina e Mariano per una pronta ripresa dell’attività. Ne abbiamo bisogno.