Cantante, compositrice, ricercatrice vocale sarda, così si definisce nella sua bio Dalila Kayros. E se è difficile darle torto, ancor di più lo è cercare di scindere e trattare autonomamente le diverse attitudini, soprattutto non si può non scorgere l'onnipresente piglio da ricercatrice che la porta a esplorare territori e contaminazioni non sempre usuali.
Il nuovo disco Animami (si legge “animàmi” e indica le diverse forme che l'ombra può assumere) non è da meno: “un album che incarna i passaggi di un processo di trasformazione interiore, un viaggio dentro le profondità della mente, un'esplorazione nei luoghi bui della coscienza i cui contenuti nascosti riposano nell'ombra”. Gli strumenti dell'introspezione sono quelli a cui la Kayros ci ha abituati, bordoni, glitch, elettronica e la sua caratteristica voce posizionata proprio lì dove luce e oscurità si incontrano.
Il confezionamento musicale è avvenuto con la collaborazione del solito Danilo Casti, sue le musiche e il sound design.