AMO RE – Michael It’z

Federico MurziMusica, Recensioni

È molto probabile che se un musicista dovesse passare attraverso la fine di una relazione, cercherebbe di comporre qualcosa. E sono altissimi i rischi che rimanga intrappolato nella diatriba fra la melassa cuore/amore e il ruolo dell’algido ex innamorato/a che non ci ricascherà più. 

Ecco, Michael It’z non fa nulla di tutto ciò. Parte da uno spunto estremamente personale e sofferto («il distacco dalla realtà mentre si affronta una brutta situazione, in questo caso la fine di un amore») e ci costruisce sopra un’architettura di undici tracce che vanno a confluire l’una nell’altra e tutte insieme in

L’album sembra fondare il suo humus sull’idea stessa di dialogo a partire da quello con il sax di Guido Tabone, maestro bolognese che mescola alla perfezione il suo suono con i tessuti IDM di It’z (aka Michael Caria). In alcuni punti è come se Burial incontrasse Shabaka Hutchings: si ascoltino le interferenze di Echoes. L’emissione sonora di Tabone è maestosa e costantemente sospesa tra il soffice e lo spigoloso, quasi a delineare dei contorni tutt’altro che regolari. L’ambient di Caria si traduce ora in bordoni magniloquenti su cui si innervano le melodie del sassofono, ora in pianismo gocciolante e tremulo che dialoga appassionatamente con i fiati, ora (Lei) è un synth che si muove dalle voragini delle ottave più basse ai suoni più acuti. 

Ma il dizionario da cui attingono i due musicisti è ampio senza mai essere manieristico. In AMO, orientaleggiante, low fi e percussiva, si possono avvertire forse delle tracce di trip hop; About last night è un cluster ansiogeno di voci e rumori campionati, note di piano tetre e diaboliche che cresce in un climax che non sarebbe dispiaciuto ai Residents. Simile è la costruzione di Sguardi, distorsioni, che vede la longa manus di un nume tutelare dell’ambient italiana: Pluhm. Una formula che trova riscontro lungo tutto l’arco del LP: pianismo ed elettronica marcata che si fanno acme, sovraincisioni che diventano ipnotiche, l’orgasmo di un sassofono che è urlo lacerato (Closer).

Non so scrivere di cosa parliamo quando parliamo d’amore, specie quando questo amore è finito. So che, nella mia testa, queste undici tracce mettono insieme tutte le domande, le mescolano e, se anche alla fine non danno la risposta, non lasciano indifferente.

Con la redazione abbiamo potuto ascoltare AMO RE in anteprima: verrà pubblicato per Shimmering Moods l’8 Marzo su Bandcamp e due giorni dopo su tutte le principali piattaforme di streaming. Qualunque sia il mezzo che volete usare, segnatevi queste date e attendete seduti davanti al PC: questo disco è un cuore che pulsa.