Gianluca Pischedda, per chi segue le vicende della musica in Sardegna, è il violoncello, ovvero un artista e uno strumento su cui poter contare. Lo troviamo in tante esperienze musicali isolane, di diversa estrazione, senza limiti di genere.
Quando serve un violoncello Pischedda non si tira indietro e questo lo rende un punto di riferimento per tanti. Mette a disposizione la sua formazione classica (lui è professore d’orchestra al Teatro Lirico di Cagliari) e la sua duttilità, la sua capacità di adattarsi a contesti piuttosto differenti. è anche uno dei musicisti più utilizzati da Stefano Guzzetti con cui condivide anche una comune visione del mondo e del fare musica e non deve stupire se è lo stesso Guzzetti ad aver curato le registrazioni, i missaggi e le masterizzazioni di questo primo progetto in solitario. Da solo ma non troppo in realtà. Le possibilità offerte dalla cultura digitale e da apparati diabolici (e scivolosi) come le loop station permettono a Pischedda di duplicare i suoni, sovrapporli e creare un effetto orchestra che in altri tempi avrebbe avuto bisogno di uno stuolo di accompagnatori. Il disco è stato presentato a Cagliari il pomeriggio del 7 dicembre del 2019 in una sala dell’EXMA gremita da un folto pubblico di appassionati e di fedeli estimatori che aspettavano da tempo questa release. Un’ottima risposta di pubblico non così scontata in quanto nello stesso momento, a poca distanza, migliaia di sardine affollavano la piazza Garibaldi per il loro primo raduno cittadino. Aver quindi riempito la sala dell’EXMA in quel frangente ci dimostra quanto Gianluca Pischedda sia stimato come musicista e come persona. Ma veniamo alla musica. Le otto tracce di Alone Vol. 1 rappresentano al meglio l’esperienza artistica di Pischedda: un suono etereo e sospeso, dalle connotazioni ambient, molto vicine a certe correnti neo romantiche (o post se preferite) che arrivano dal minimalismo di Philip Glass, dalla scuola europea che fa capo a Wim Mertens e, perché no, dalle nuove suggestioni proposte in tempi recenti proprio da Stefano Guzzetti. “Ho preso la musica che era nell’aria del mio vissuto, ho messo in musica le piccole e grandi cose che mi hanno emozionato”. Questo è Alone, una ipotetica colonna sonora e un resoconto di tanti anni vissuti sempre in prima linea, sempre con passione ed emozione, sia nelle fila di imponenti orchestre classiche o in piccoli ensemble di instabile natura. Le dimensioni non contano. Quello che conta è la serietà e una passione che non ha limiti. Mi prenoto per il Vol. 2 che potrà riservarci gradite sorprese.