A.C.M.E.

Marco CherchiAlbum, Ascolti

Misterioso, nevrotico, dissonante, polveroso. Sono solo alcuni degli aggettivi che si possono associare al primo ascolto del nuovo (forse il primo) lavoro di A.C.M.E., aka Anonima Cagliaritana Musica Eversiva. Progetto multiforme in stile factory (guai però a definirla “wharoliana”) e fucina di nuovi canoni di produzione artistica, nato in seno all’omonimo collettivo/spazio e che sta concedendo i primi rilasci al di fuori dei più noti circuiti della filiera musicale sarda.

Cinque le tracce a comporre un album dietro cui sono ben celate le identità dei musicisti che, nel rispetto del manifesto ideologico del movimento artistico, dichiarano di agire «in ragione di una individualità collettiva, che ha come obiettivo la totale libertà compositiva, conseguibile unicamente ponendo la musica come centro, in contrapposizione alle individualità che la eseguono». 

Un approccio distorto alla composizione, fatto di pause e improvvise esplosioni che non lasciano emotivamente indifferenti durante e dopo l’ascolto, riportandoci con la memoria a Oakland (California) e a certi moti interiori tipici del sound più dissonante della East Bay nel periodo in cui andava formandosi la dialettica sonora dei Neurosis.

Il disco è stato registrato e mixato da Fabio Demontis, mastering a cura di Andrea Pica, con Silvia Campus alla fotografia, ed è disponibile gratuitamente sul web.