Acid Punk Royale

Daniele MeiInterviste

La nostra intervista a , organizzatore ed ideatore del Festival più cool dedicato alla musica techno

Raccontaci l’.
Cosa ti ha spinto a voler crare un festival di questa portata con grandi artisti internazionali?

Ho voluto far accadere questo festival, prima di tutto perché sono un grande appassionato di questa musica. Penso anche che la musica abbia un potere, oltre il semplice discorso dell’udito. Quindi, per me è anche una mia idea, cioè quella di fare, di educare un popolo, un po’ di educare, nel mio piccolo, alla bellezza. Sono 30 anni ormai che vivo a Londra e mi rendo conto di come la nostra terra, la Sardegna, dove sono nato, può avere degli sbocchi culturali davvero molto interessanti, creando la connessione tra gli artisti, che si godono le bellezze della Sardegna, e tra la Sardegna stessa, che si crea con una Fede. É un mondo che qua, difficilmente, arriva con i migliori artisti da tutto il mondo, soprattutto da Londra, di questo genere. Quindi, questa è la mia idea. Un’idea, uno scambio, un interscambio, tra un popolo proficuo, che può dare una grossa svolta.

Come sei riuscito a portare in Sardegna questi grandi artisti internazionali?

Allora, questi grandi artisti, oltreché musicisti molte volte anche di grosso prestigio per il genere, sono anche persone . Io, vivendo e frequentando l’ambiente, ho conosciuto queste persone e in queste occasioni abbiamo parlato della nostra bellissima terra e siamo arrivati ad ideare questo festival. Anche perché questo festival è stato possibile solamente grazie alla disponibilità e alla volontà degli artisti. Non poteva accadere se non era per gli artisti. Quindi niente. Fai il conto che la maggior parte di loro viene da Londra, ma ce ne sono altri che vengono da tutto il mondo.

Vorrei sfatare un mito: musica techno e droghe. Sei d’accordo?

Le droghe nella musica, anche se sono sempre stato, diciamo, un protagonista della scena musicale, credo sia una realtà che purtroppo è stato messo in evidenza dai media. Ma non è sicuramente una parte fondamentale della musica. Puoi stare tranquillamente ad ascoltare musica senza assumere droghe, ed è un discorso che molte volte viene dettato dall’ignoranza delle persone. Certo, ci sono molti musicisti che possono fare uso di droghe, come pure ascoltatori, però non è una cosa strettamente legata alla musica. Anzi, il rapporto tra musica techno e droghe non è così stretto.

Le parole Acid, Punk e Royale che collegamenti hanno? Ad esempio, la parola Punk, io che vengo da ascolti perlopiù rock, la vedo più legata al punk rock.

La parola Acid che può essere collegata alla mia risposta precedente, al discorso riguardante le droghe, non ha in effetti nessun collegamento con la techno. Acid, praticamente, è il suono del Roland 303 baseline, uno degli strumenti fondamentali per la nascita della . Il Roland 303 Baseline era inizialmente un macchinario utilizzato, e rilasciato dalla Roland, per creare delle linee di basso, e successivamente è diventato uno strumento della techno, dato che non ha avuto un successo commerciale per il quale era stato creato, non essendocene molte, è uscito molto dal mercato, diventando uno strumento molto utilizzato, per altro, appunto prendendolo in prestito dalla techno music. Come pionieri della techno music, appunto, il termine punk può diventare lo strumento per dire “non sono acido”, e anche perché molti protagonisti del nostro festival della techno music, fanno parte del circuito punk-rock, come David Drummer, o altri che hanno diverse band anche nel circuito underground. Poi, la parola Royale, deriva dal fatto che abbiamo messo veramente tutto lo scibile all’interno del Festival.

Ci saranno molti partecipanti provenienti dai paesi del nord Europa. La Sardegna come risponde?

La Sardegna risponde sicuramente con meno rispetto ad altre parti d’Europa, dove questa musica è più presente anche a livello culturale. Non per questo però bisogna arrendersi, anzi, bisogna andare avanti. Dopotutto il motivo principale per cui ho creato l’Acid Punk Royale è appunto un discorso culturale, perché voglio, ho bisogno di far sapere a tutti, sardi e non, che esiste un tipo di cultura diversa, rispetto a quella che ci stanno offrendo, che ci stanno inculcando. E l‘Acid Punk Royale è stato creato per una Sardegna, al massimo, libera dalla colonizzazione dell’Italia, che non abbia piò anche questa colonizzazione militare. Ci son più basi in Sardegna che in tutto il resto d’Italia. L’Acid Punk Royale è contro ogni forma di fascismo. Tutti dobbiamo essere liberi e amarci, dobbiamo esserci per le persone che hanno bisogno, anche con la musica. E in questo caso bisogna oltrepassare le barriere. È più un discorso culturale che un discorso puramente economico. Un mio sfizio è che ho voglia di fare una rivoluzione culturale a partire dalla musica che mi piace e questo dovrebbero farlo tutti.